L’inizio Tre personalità in un crogiuolo
L’armatore è un navigatore bohémien che ha trascorso anni tra le isole con le più disparate imbarcazioni. Cerca una comodità vera fatta di velocità,di sicurezza, di movimenti dolci all’ormeggio, di basso pescaggio, di ottima ventilazione, di una capiente cambusa. Bert Mauri, il costruttore, è una persona di straordinaria concretezza. Ottimo regatante è costruttore diaccessori in carbonio e di barche da regata, ha raggiunto il GHOTA con il suo 40’ che è arrivato al 4 posto nella rotta del Rum 2010. Infine il progettista: Michele Ansaloni è un architetto che ha studiato le barche in America e, dopo una vita sui grandi yacht, ha un occhio particolarmente attento alla crociera comoda e veloce.Il trio si è messo attorno ad un tavolo, tagliatelle fumanti, a parlare di una, due, tre vite di barche, delle cose fatte bene e di quelle sbagliate con cui hanno fatto i conti, tanti sono gli annedoti, il tempo vola e.. il mauri 39 deriva mobile inizia a prendere forma.
Le prestazioni del mauri 39 deriva mobile
Una barca che deve essere condotta normalmente da due persone, anche nei cambi di vela soprattutto senza pericolo, larga, il dislocamento deve consentire di caricarla, sia col carico sia con le vele, senza che esca dalle sue forme, la carena deve potere accellerare senza sforzo col vento largo, ma riuscire a guadagnare in mare aperto contro vento, e macinare parecchie più miglia di un …. (certe cose non si dicono, ma le sappiamo tutti.)
Le caratteristiche del mauri 39 deriva mobile
Basso pescaggio e deriva mobile per le “pass” degli atolli, ma anche due timoni rinforzati per poter mettere la barca in secca appoggiandovisi sopra. Tremila chili di zavorra e albero in carbonio per massimizzare il momento raddrizzante. Poppa quadra con due timoni per la massima controllabilità col mare in poppa. Pozzetto aperto per un facile accesso al tender. Pilothouse e tavolo di carteggio con vista mare per governare dall’interno.
L’aspetto del mauri 39 deriva mobile
Gli esterni sono caratterizzati dal boma basso alla trozza che si alza in varea per liberare il boccaporto principale, l’attrezzatura svetta alta per le calme equatoriali,Il pozzetto è molto profondo, con due ruote di
governo e l’area formata dal pozzetto e dalla pilothouse è un living impressionante. La pilothouse stessa non spicca troppo dal profilo ben avviato. Negli interni due cabine grandi, il bagno e il quadrato-dinette sottocoperta, cucina e carteggio nella pilothouse, tutti gli ambienti studiati per avere buona illuminazione e ventilazione naturali.
L’attrezzatura del mauri 39 deriva mobile
Quattro winches sui paramare, scotta randa alla tedesca. Alcune manovre di uso meno frequente non rinviate in pozzetto, ma all’albero. Tra gli impianti : verricello e dotazioni di ancoraggio maggiorate, dissalatore, frigorifero e freezer, serbatoi di grande capacità, generatore.
La tecnica I materiali del mauri 39 deriva mobile
Il materiale di costruzione scafo: cedro + epoxi e vetro genera un manufatto estremamente robusto e facile da riparare. Le tavole di legno di cedro tra due pelli di vetro in matrice epossidica formano un sandwich molto elastico con resistenza al taglio decuplicata: una bella sicurezza e in caso di urto in quanto la energia che il sandwich può assorbire è molto alta. Il piombo in sentina, posizionato sull’esterno dello scafo, crea una piastra protettiva che consente di toccare il fondo senza timori. La deriva in acciaio inox speciale è ben difesa dalla corrosione, robustissima ma sufficentemente leggera per essere sollevata con un winch posizionato all’albero. La protezione dell’asse motore, i due timoni, l’ albero con le crocette e il boma, sono elementi in carbonio per evitare il il peso inutile.
L’economia
Nonostante la complessità del progetto e la ricchezza degli equipaggiamenti il cantiere mantiene sotto controllo i prezzi per situarsi, nel mercato, ben sotto alle barche giramondo inglesi e francesi.
Brava Mediterraneo è una imbarcazione di 12 m adatta alla navigazione mista a vela + motore nel Mediterraneo.
Cosa vuole dire adatta?: che consente alte medie sulle lunghe percorrenze senza stancare il suo equipaggio con apprezzabili economie di gestione.
Ho navigato molto in Mediterraneo in ogni stagione e posso dire che non è un mare per puristi: Spesso in bonaccia o con burrasche furibonde, o con onde corte e cattive, usando solo la vela si rischia di essere molto, molto lenti. Un conto è sfruttare le brezze di mare o di terra per uscire ed entrare dallo stesso porto, diverso è navigare.
Il Meltem o la Bora si possono sfruttare per muoversi nella direzione del vento, ma risalirli è dura anche per le navi spesso all’ancora dietro a San Bartolo o a Capo dell’Armi ad aspettare che il peggio passi. Perché il Levante d’inverno nel golfo di Genova con l’immancabile maestralata che lo segue sono forse facili da digerire? Anche Moitassier andando alle Tuamoutu si ferma qualche giorno, a Tolone ( mi sembra) aspettando che cali il Libeccio.
Nel più famoso libro di burrasche “navigazione a vela con cattivo tempo” di Adlard Coles, da me tradotto per Mursia nel 2003, il capitolo “Mistral in Mediterraneo” è un capitolo importante che mette sull’avviso quei navigatori “oceanici” che credono alla favola della la crociera in Mediterraneo “tutta una passeggiata“. Forse in giugno e luglio, ma appena il tempo si rompe, i temporali di mezza estate ci portano l’aroma delle feroci bufere autunnali.
Cosa ci racconta la carena di Brava Mediterraneo :
We have a fairly slender canoe body with the transom partially submerged, the bilge is hard and she is slab sided;
longitudinal sections or buttoks have a moderate rocker.
Let us look at these features one at a time:
The straight sides are those of the cargo ship whose resistance does not change a lot if you put weights on it.
The modest rocker ( 8 degrees) is right for optimum speed even in the highest parts of the range.
This feature is well coupled with the high lenght_beam ratio which decreases the wave resistance.
The immersed transom prevents “squatting” so it is possible to to reach the semi planing speed.
Hard bilges makes the boat stable, but it is better not to heel a lot.
LE SPECIFICHE COSTRUTTIVE E DI ALLESTIMENTO DI BRAVA MEDiterraneo.
LOA………………11.98 m
LWL………………11.80 m
BEAM….. …………3.00 m
DRAFT:………… 1.5 m
WATER …………….3 x 75 l
FUEL………………..2 x 80 l
SAIL AREA……….. 57 mq
DISP full load ……..7500 kg
BALLAST…………..2000 kg
ENGINE POWER 30 hp
BERTHS…………. 4+1
COSTRUZIONE di Brava Mediterraneo
Scafo a sandwich. Anima di cedro rosso stratificato con tessuto di vetro multidirezionale in matrice epossidica, all’ esterno e all’ interno.Coperta, pozzetto, tuga, paratie strutturali e di partizione e specchio di poppa in compensato marino incollato allo scafo con cordoli epossidici e fascettato con nastri di tessuto di vetro biassiali. Pinne (o pinna) in piombo. Ancoraggio delle pinne alle strutture rinforzate dello scafo con viti in acciaio inox di diametro opportuno. Timone con asse in acciaio inox e pala in iroko. Madieri, longitudinali motore e strutture di rinforzo in vetro stratificato su anime in poliuretano ad alta densità fascettato allo scafo. Coperta a due strati di compensato marino a giunte sfalsate. Strato esterno ricoperto con tessuto di vetro in matrice epossidica. Teste dei compensati imbevute di epossidico. Giunto scafo coperta con cordolo di epossidico sulla testa dei fasciami e sulle paratie + fascettatura. Punta piedi in falchetta in iroko incollato, maschi porta candelieri e pulpiti in poltruso di vtr passanti. Lande per il sartiame in acciaio inox ancorate al fasciame ed alle strutture con viti in acciaio inox.
FINITURA Brava Mediterraneo
Verniciatura dello scafo preparato con stucco di sottofondo epossidico coperto da primer e smalto poliuretanico bicomponente ad alta lucentezza. Verniciatura interno scafo e coperta a smalto poliuretanico o vernice trasparente a scelta. Finitura esterna della coperta: stucco epossidico a spruzzo, primer + smalto poliuretanico con antisdrucciolo (riquadrature bicolore optional)..
POZZETTO E COPERTA Brava Mediterraneo Bussola Riviera BP1, 80 mm. a paratia con lettura anche dall’interno e luce.Cuscini e poggia schiena laterali imbottiti in tubo inox optional. Apertura del boccaporto con portello a scorrimento e chiusura a chiave. Candelieri in tubo inox verniciato bianco 30 x 2 mm e draglia in cavo inox 4 mm superiore e 3 mm inferiore ricoperto con pvc bianco (G&G rigging) Pulpiti di prua e di poppa come i candelieri. Bitte a prua e a poppa in alluminio Goiot (mod.103899) Musone porta ancora inox lucido (Niro Petersen art 1512).Ancora Delta 18 kg (Lewmar) 27.5 m di catena (MAGGI)di 8 mm verricello Quick Prince dp3 1500 w. Cima in nylon da 16 mm 25 m. Gavone di prua autosvuotante con sportello con chiusura e lucchetto. 2 passid’uomo Goiot tradition 50 x 50, uno sulla cabina di prua e uno sul bagno, 2 aereatori sul bagno (Vetus UFO 2).
ALBERO E VELE Brava Mediterraneo: Albero in alluminio ad una crocetta anodizzato profilo AS 186 x112 Velscaf ( doppio jokey poole nella versione oceano). 1 winch harken in alluminio verniciato taglia 20 con batteria stopper spinlock a piede d’albero per le drizze. Sartiame 1×19 fili diametro 8 mm G&G rigging con tenditori ACMO di dimensione adeguata.Vele in dacron ZADRO cross cut con rinforzi in taffetà , avvolgifiocco Harken ESP UNIT 2 sul genova (+ trinchetta coi garrocci sulla versione oceano). Paranco di scotta randa a 4 vie su carrello e rotaia Harken . 2 winches Harken 40 in alluminio anodizzato con self tailing per le scotte genova su carrello e rotaia Harken . Comando dell’avvolgifiocco con rinvio con stopper incorporato Spinlock . golfari per pastecche a poppa . Maniglie lunghe autobloccanti per i winches.
INTERNI Brava Mediterraneo : 2 oblò grandi sulla cucina (Goiot tradition 34/18 405×245) 2 boccaporti piccoli Goiot tradition 34/20 sul salone. Interni in compensato verniciato a spruzzo con fondo a spessore e due mani di vernice poliuretanica, pagliolo idem. Pagliolo fisso con aperture per controllo sentine. Cabina di prua a massima privacy due letti a “v” con 2 mensole . Armadi e cassetto a poppaavia delle cuccette -Cabina principale : 6 tientibene inox , scala in tubo di acciaio verniciato con gradini in legno di pino. Piano della cucina in formica.
Fornello” force ten” a due fuochi basculante (mod 062491) lavello CAN (mod. LA 1401) inox con miscelatore CAN RB1485 acqua calda e fredda, tagliere in legno, porta piatti, porta tegami, porta tazze, cassetto coltelleria e posate.Vano frigorifero a destra scala isolato con polistirolo e rivestimento in laminato plastico e apertura dall’alto.Sopra al frigorifero tavolo da carteggio a ribalta e quadro elettrico con maniglioni staccabatterie 350Amps Blue Sea. Due divani con cuscineria imbottita con copertura in tessuto antimuffa (Para Tempotest mare)Tavolo in compensato marino con copertura in formica e bordo di contenimento in massello 1200 x 700 (aperto).8 lampade Hella Marine mod Ponui forniscono la luce notturna. Dimmer optional.Bagno con lavello inox e rubinetto doccia (Whale) con miscelatore scarico a mare con valvola.Wc Jabsco e serbatoio acque nere con scarico a mare con valvola e in coperta.Pagliolo bagno ricoperto con gomma Naval HPK (Accastillage diffusion)
MECHANICAL-ELECTRICAL-PLUMBING Brava Mediterraneo
Saracinesche in bronzo(GUIDI) con griglia in quella per la presa a mare motore. Tubi di aspirazione spiralati in armovin CON DOPPIA FASCETTA SE SOTTO BATTENTE.
Motore Nanni Kubota 30 hp montato su silent block invertitore meccanico ZF 3/1- ghiotta in vtr gelcottato per la raccolta olio e gasolio, alternatore 40 A con controllo di carica per due batterie , tenuta stagna tipo Volvo astuccio asse e cavalletto (Reggiani nautica) elica fissa a due pale (Bisognani.) Filtro del gasolio Racor . Filtro acqua con valvola di presa a mare in bronzo con griglia Guidi. Marmitta Vetus con tubo di scarico in gomma omologato.Tubi di alimentazione e ritorno gasolio in rame. Con terminale in gomma. Accesso al motore dalla scala e dalla cabina di poppa isolamento spessore 40 mm con lamina di piombo.
Timoneria idraulica Vetus.
2 batterie agm 75 Ah Optima blue top con selettore staccabatterie e parallelo BH 400F (Philippi). Impianto di massa Polo negativo batterie messo a terra su uno zinco con perno passante. Utenze elettriche:Fanali di via, fanale di fonda, fanale di navigazione a motore , antenna del vhf sull’albero.antenna del gps sul pulpito di poppaLuci interne , frigorifero, elettronica, vhf, stereo. Impianto a 220 v dalla banchina e caricabatterie Philippi 0 4212 1000 Pannello elettrico Philippi a 12 utenze con presa 12 v. e strumento. 220V da inverter 300W AC master Mastevolt. Casse del gasolio 373 x 362 x 892 in poletilene con tappo d’ispezione e riempimento dalla coperta , comando per la chiusura della alimentazione. Livello elettrico . Predisposizione per generatore e riscaldamento .(Vetus)Serbatoio acqua dolce in poletilene 330 x 800 x 400 (Vetus) con tappo di riempimento dalla coperta e livello elettrico,Scaldabagno Quick 20 litri. Pompa acqua dolce Shurflo Aquaking standard 3.0 2 Pompe di sentina a mano Whale gusher10, Bombola del gas in una zona isolata nel gavone di poppa, tubo di rame fino alla valvola di intercettazione e da lì breve tubo blu omologato fino al fornello
Facendo riferimento a queste specifiche Brava Mediterraneo costa da 150 a 200k euri eseguita presso un buon cantiere o la metà in autocostruzione.
Il piano principale è quello che si chiama piano di costruzione. La geometria dello scafo è rappresentata nelle tre viste: pianta fronte e lato.
Da quando (1980 circa) sono state scoperte le proprietà geometriche delle geometrie degli scafi e le equazioni che le generano il piano di costruzione è preciso e le operazioni di tracciatura al vero per verificare i dettagli non sono più necessarie.
Si possono quindi stampare direttamente le sezioni in scala 1/1 e tagliare le seste sicuri che lo scafo sarà avviato. (la sua superficie non presenterà cioè variazioni di curvatura repentine)
Un altro piano molto importante è il piano generale che ci da molte informazioni sull’allestimento anche degli interni e sugli allestimenti meccanici pur senza scendere in dettagli quotati.
Poi, buon terzo, c’è il piano delle strutture che indica i materiali di costruzione , tutti gli elementi della costruzione stessa e la esecuzione di tutti i giunti.
Se la barca è semplice non sono necessari troppi particolari di allestimento comunque qualche tavola è d’obbligo almeno le tavole riguardanti motore, albero, zavorra e timone.
Necessari tra i documenti le specifiche che chiariscono per iscritto ogni parte strutturale, di allestimento tecnico o di arredamento ed equipaggiamento della barca.
Non può mancare infine se si tratta di un piano per la costruzione “do it yourself” una descrizione della proceduraesecutiva che separi le varie fasi della costruzione e ne chiarisca i risultati in termini di qualità per arrivare al varo di una unità in ordine.
Una barca a fondo piatto è abbastanza facile da costruire soprattutto oggi quando possiamo disporre di legno compensato, in fogli di grandi dimensioni, stabile e resistente all’ambiente marino. Se si tratta di qualcosa di piccolo la si costruisce veramente con poche operazioni se si ha cura di non esigere dal materiale raggi di piegatura inferiori a quelli naturali . La barca deve essere leggera, ma senza esagerare, esibire un rapporto lunghezza larghezza superiore a tre e un pescaggio modesto. Nella sezione trasversale i fianchi sono svasati, ad andamento rettilineo . La poppa si stringe, molto se è una barca a remi , meno se la propulsione è a motore o a vela. L’ innalzamento del fondo nelle sezioni poppiere è modesto e talvolta nullo.
La difficoltà della costruzione è la unione tra fondo e fianchi. Se fatta con un massello è necessario sagomarlo con la doppia battura. Oggi questo dettaglio è reso semplice dalla tecnica del comento nastrato: “tape seam” i due fogli di fasciame da unire vengono adagiati in uno stampo più o meno robusto a seconda dello spessore dei compensati da piegare in esso e i lembi adiacenti sono tenuti vicini con diversi metodi . La giunta viene prima riempita con un cordone di stucco epossidico poi rifinito con forma regolare concava ed infine laminata con uno o più nastri in fibra di vetro impregnati con resina epossidica. Il giunto così creato se sollecitato a rottura è più resistente del legno.
Razzo è uno sloop di 3,60 x 1,60 a deriva mobile. deriva per campeggio nautico non la rappresenta in pieno: in realtà è una mezza nave , disegnata e costruita da me per uso personale è una barca pesante e robusta come un peschereccio, abituata agli usi ed agli abusi di una vita all’aperto sulla spiaggia. Razzo è larga ed ha l’albero basso, sporgesi sopravvento non serve e quando si va in tre uno sta sottovento senza che la barca ne soffra. A tutte le andature la barca va da sola,con le vele regolate e spostando un poco i pesi ad hoc non è necessario toccare la barra per orzare o poggiare,meglio sollevare la deriva al lasco.Non fa una bolina strettissima a meno che non ci sia il “ventone”.
LA COSTRUZIONE
Costruita in resina su uno stampo femmina di masonite incerata non è costata nulla che è l’attributo principale della deriva per campeggio nautico Non avendo il gelcoat la vernice va tenuta bene anche se la barca passa in acqua solo una frazione della sua vita. Il piccolo bottazzo è in larice, che tra i legni dolci è il più robusto,sicuramente più del mogano, non tanto meccanicamente quanto agli agenti atmosferici e allo sfregamento superficiale. La deriva è zavorrata con 20 kg di piombo per renderne il galleggiamento negativo. spesso penso di metterci un fermo per togliere le vibrazioni quando la barca va forte, ma in pratica non l’ho mai fatto.I piani da me redatti per l’auto costruzione sono relativi a un modello di Razzo mai nato di 5,5 m. Razzo può essere inserito di diritto tra i “Poket cruiser”
contatta Michele Ansaloni per i piani di studio: ansa1955@gmail.com.
LE CRITICHE
Il peso è il suo vero tallone di Achille. Per vararla e soprattutto per alarla in solitario ci vuole una certa pratica ed un fisico robusto.