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IN STUDIO

Le barche a motore , “Powerboats”.

In questo momento non si può davvero pretendere che chi va per mare usi solo la vela.

Ai tempi di Gardini, Agnelli e Falk andare a vela era un dovere e loro erano sempre in servizio, ma il mondo è cambiato e ai manager piace la comodità. Vanno in ferie come gli altri.

Spensieratezza, velocità, moda, sono le parole che accompagnano la nautica e bisogna farci i conti.

Il grosso della utenza è affascinato dalla nautica “glamour” e gli acquisti ad essa correlati nel campo delle barche a motore vengono soddisfatti soprattutto dai grandi cantieri di serie e da qualche artigiano del superlusso.

Rimangono insoddisfatti, soprattutto se ampliamo gli orizzonti fuori dall’ Italia, alcuni originali armatori che hanno in mente la barca a motore come mezzo per viaggiare, ma non vogliono affrontare le insidie del superyacht che spesso, tra equipaggio e beghe burocratiche, malfunzionamenti e garanzie difficili, mandano in frantumi la spensieratezza. Questi armatori preferiscono la gestione famigliare, magari assistita da amici e parenti volonterosi, giardinieri e altro personale di servizio non particolarmente specializzato.

Vi sono poi gli appassionati della pesca che vogliono una barca a motore efficace, per andare, pescare e tornare, grande e veloce in proporzione alla distanza tra il porto e i campi di pesca.

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E vi sono infine gli armatori esperti che avendo già avuto due o tre barche a motore ne cercano una fatta a modo loro.

Per queste persone che tutte assieme rappresentano comunque una ragguardevole opportunità di business esiste la costruzione “custom”; diciamo in italiano su misura.

Fino ai 25 o 30 m. il materiale principe per la costruzione della barca a motore su misura è il legno. Certo non il legno di una volta con le costole e il fasciame di tavole, un legno aiutato dalla chimica moderna legato da mastici epossidici e protetto da vernici e stucchi hi tech.

Di questo legno moderno la nostra Romagna è una delle patrie e c’è stata nel tempo una vera osmosi con gli Stati Uniti, uno dei poli della rinascita del legno nelle costruzioni nautiche. Ad esempio Olin o il fratello Rod Stephens venivano a Rimini a controllare le realizzazioni di Carlini, mentre De Cesari ha lavorato per diversi cantieri sull’altra sponda del mare oceano.

Da questa osmosi sono nate tantissime barche a vela nella stagione dello IOR quando le regole cambiavano così in fretta che le barche da regata duravano nei primi posti solo qualche stagione e qualche maxi: yacht a vela da regata come il Moro di Venezia.( I )

Dopo quella stagione sono nate invece tante barche a motore e “americaneggianti”.

Aggiungo questo aggettivo “americaneggiante” perché , nonostante non si sia affermato un tipo di barca specifico la costruzione custom in legno ha mantenuto un certo gusto, una qualità di “bon ton” diverso, se non opposto al “glamour” che va per la maggiore.

Il problema mi sembra potrebbe essere anche quello dei progettisti. Molti di loro infatti, distratti dalla “mangamania”, (“ah scusate sarà meglio chiarisca che con “mangamania” io identifico quell’atteggiamento del progettista che cerca a tutti i costi di suscitare la meraviglia del cliente mettendolo di fronte a linee spaziali, superfici diamantate, tutto un luccicar di meraviglie che mi ricorda i traffici dei primi esploratori con i selvaggi a suon di perline, specchietti e paccottiglia luccicante.”) dimenticano cosa sia un madiere e cosa un paramezzale.

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IN CANTIERE

Un Carattere “strong” Per La Picnic

Becoming Picnic.
osservando il realizzarsi di una nuova barca durante tutte le fasi dal disegno alla costruzione e all’allestimento si attraversano diversi momenti. Il Carattere della nuova barca cresce giorno per giorno.

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ARTICOLI

Reliable plywood boat made in Italy.

Reliable plywood boat significa che, visti i risultati raggiunti in quanto ad affidabilità e robustezza, per le barche in compensato marino protette col West System e le altre “diavolerie” della chimica epossidica, va fatto un discorso diverso da quello per il legno tradizionale .

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IN STUDIO

LOBSTER BOAT, Love At First Sight.

Il primo lobster boat italiano?
All’ inizio del 1993 fui contattato da un cliente di Napoli che voleva una barca a motore che gli consentisse sia di andare in giro per il golfo sia di posare le boe per le regate del circolo velico. Un ottimo tema -pensai- e, ancora influenzato dai miei studi americani, scelsi la carena di una lobster boat   perchè aveva alcune caratteristiche che mi piacevano.