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“L’emblematico Spray di Boston E Le Sue Repliche ”

Lo Spray (lo Spray di Boston ) è la prima barca a vela a fare il giro del mondo comandata e servita da un solo uomo: Joshua Slocum. La sua esperienza ha ispirato costruttori e navigatori in moltissime repliche.

Questo testo parla dell’originale (lo Spray di Boston ) e delle sue repliche. Lo Spray of Saint-Briac è probabilmente tra le repliche fedeli l’esempio di maggior successo e sicuramente quello con più miglia nel suo log.

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Fatta con le tue mani la barca è super!

 Barca fai da te

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Due vari “graffianti” in Romagna

due vari  si sono succeduti uno a Rimini e uno a Cattolica :

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“ilPoket Cruiser è il vostro tappeto volante.

Il poket cruiser era il tema  affrontato dal Giornale della Vela parlando di Michele Ansaloni.

Per Luca Alessandrini, un amico navigatore, storico, divulgatore e grande istrione avevo appena disegnato un poket cruiser:  una micro nave da crociera a chiglia fissa  in compensato marino per l’esplorazione estiva della Croazia di soli 5,60 m .

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IN CANTIERE

“Motonave A Vela “AMERIGO CUTTER”

Il cutter Amerigo è “motonave passeggeri a vela cioè una imbarcazione  che porta fino a 50 persone in gita per mare  tra Cattolica e Pesaro.

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Areorig-yacht é smart, pratico e veloce

L’areorig è un armo intelligente, che mi sembra stia avendo successo sia con le vele quadre come Dyna rig applicato ai grandi yacht a vela come Maltese Falcon  sia per barche più piccole in versione Marconi.

In pratica come nella iole OK (chissà se qualcuno se la ricorda) l’albero è rotante. http://www.yoleok.org . Nell’areorig la vera differenza è che il boma si protende anche a proravia dell’albero formando una balestra.

Su questa asta a proravia è murato un fiocco che rende l’armo più bilanciato in strambata. Nell’uso è un armo molto potente e nelle andature portanti non c’è bisogno di spy. La scotta randa è tutto, le altre sono regolazioni di fino. La strambata non presenta problemi e non ci sono manovre sotto sforzo. Il problema, se vogliamo trovarne uno, è che mettere a punto l’ areorig non è semplicissimo perché  ci sono poche barche armate così per fare confronti.

areorig 10 in porto

Venendo a “DOVA”, così è stata chiamata la barca, come dicevamo armata in areorig , ha uno scafo molto leggero in composito con rinforzi in carbonio, in carena le linee sono tese senza pizzicare troppo la prua perchè l’albero è abbastanza avanzato. I due timoni sono piccoli ma efficaci.
La chiglia, zavorrata da un siluro in piombo  si solleva con un paranco fino a una sede in coperta. Quando la si fa scendere si incastra da sola in posizione di navigazione , un perno fa da sicura , la rotazione del perno aziona una camma che fornendo pressione “stabilizza” la pinna” impedendole di oscillare.
Il cuscinetto  per la rotazione dell’albero ha un diametro di 300 mm e  dove appoggia  la coperta è abbondantemente rinforzata.
Gli interni sono luminosi e pratici col quadrato all’ingresso e la cucina di fronte. All’albero l’areorig-yacht  si trasforma: la cucina diventa cambusa  sulla sinistra mentre e destra c’è la porta del bagno.

La cabina di prua ha un ingresso strettino ma la cuccetta doppia è  grande e le mensole la circondano su tre lati.

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In navigazione la barca è velocissima e plana facilmente. La velocità la rende molto stabile e si ha la sensazione “binari”. Di bolina, per confrontarsi al meglio con barche della stessa lunghezza,  bisognerebbe mettere l’equipaggio sopravvento, ma si sa nelle barche da crociera ..                                  vai ad “attrezzatura”

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Sloop 37′ (rainbow)

lo sloop 37′ (rainbow) è un Cruiser racer: una barca dalla carena molto equilibrata.

Dopo la ubriacatura dello IOR i disegnatori di barche, ed io con loro, incominciarono  a disegnare carene più pulite, niente slanci di prua ,niente distorsioni a poppa, la
superficie bagnata non è pochissima forse qualcosa in più di uno IOR della stessa grandezza (un quarta classe)
tuttavia la barca va meglio con vento medio e nelle andature larghe.

sloop 37′ (rainbow) al salone di genova

Anche i percorsi di regata si
modificano,incominciano gli odiati bastoni.Gare da dragster invece che da barche.Il 37 viene prodotto da diversi
cantieri con una qualità non sempre impeccabile, A me il 37 piace è pulita, la carena ricorda quelle di D.Peterson.

sloop 37′ (rainbow) in crociera

sloop 37′ (rainbow) alla barcolana

Tuttavia quelli sono gli anni del Grand Soleil e batterlo in fiera non era facile. Sul campo di regata
col 37 ci siamo riusciti molte volte.

Chi fosse interessato ai numerivedrà che il rapporto lunghezza dislocamento
consente delle accelerazioni ben superiori alla velocità critica ma che il prismatico è tradizionale.
Moltiplicando i 130 kg x 29,7 si ottiene il raddrizzamento di calcolo per albero e vele.
La superficie velica è di 57 mq col solent.Perfetta per la crociera, per regatare ci vuole un genova leggero
tagliato bene. La randa è steccata ma il roach moderato come usava allora.

LOA 10.75 m
LWL 9.70 m
Bmax 3.64 m
BWL 2.80 m
Dmax 0.38 m
Volume 4.07 m3
Displ. 4168.53 kg.
COEFFICIENTS
Prismatic 0.539
Block 0.393
Midships 0.728
Waterplane 0.675

sloop 37′ (rainbow) in banchina

MOMENTS
Trim 1 cm. 93.9
Heel 1 cm. 26.6
Trim 1 deg. 1589.0
Heel 1 deg. 129.7
RATIOS
L/B Ratio 3.47
D/L ratio 127
Kg./Cm. 188
AREAS
Waterplane 18.32 m2
Wetted Surf 19.62 m2

sloop 37′ (rainbow) i disegni

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Mauri 48′

Il Mauri 48′ dalla bolina larga al gran lasco è un treno.  Una barca a vela, ispirata alle barche francesi da viaggio è equilibrata in tutto. Costruita per un grande marinaio è una vera macina miglia.
Anche d’estate, sulle rotte della Grecia ionica,non la batte nessuna,anche barche più grosse arrivano a Skorpio
con parecchie ore di ritardo. Unico segreto un albero non tanto alto in carbonio, leggerissimo sottile di cartella
e grande di sezione.Gli interni molto “casa” sono leggeri mentre gli impianti sono appena sottodimensionati,
ma si sa: l’abitudine a fare attenzione ai pesi non si perde.Lo scafo è costruit in strip planking, ma grazie
alle curve poco pronunciate le striscie sono abbastanza larghe, circa 70mm qualcuna rastremata.

In questo modo ci va meno resina epossidica, meno peso,e in definitiva anche meno spesa. La copertura in vetro E è tutta longitudinale senza sovrapposizioni mentre unidirezionali in carbonio disposti per baglio rinforzano la zona
albero e bulbo dotata anche di madieri laminati.

Il segreto ve lo dico subito: l’albero basso in carbonio limita lo sbandamento ed in definitiva la necessità di zavorra  quindi la barca è stabile e leggera, appena si filano un poco le scotte parte. Lo scafo da parte sua è lungo le appendici di modesta superficie ma dal profilo e finitura superficiale accurate, semplice la coperta con poche  sovrastrutture : la alta velocità media è assicurata.

Se questa è la vostra dimensione guardate anche il Nova 47

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NOVA 47’motorsailer

Il motorsailer Nova 47 è una barca molto comoda e spaziosa, ed è anche  ben invelato.

LUNGHEZZA SCAFO F.T. m. 14,32
LARGHEZZA m. 4,18
PESO TOTALE kg. 8500/8.900
ZAVORRA kg. 2.900-3.300
PESCAGGIO m. 2,20-2,80
MOTORIZZAZIONE hp 60-87 / s.drive o 180hp in linea d’assi.
SERBATOIO GASOLIO litri 180-280
SERBATOI ACQUA litri 450
POSTI LETTO in base alla versione (*)
RANDA mq. 71,00 in base alla versione (*)
GENOA mq. 48,00 in base alla versione (*)
TRINCHETTA mq. 19,00 in base alla versione (*)
GENNAKER mq. 210,00 in base alla versione (*)

Il Nova 47 motorsailer  è una barca molto comoda e spaziosa, ed è anche  un motorsailer ben invelato.

In effetti l’azienda mi ha dato un tema molto accattivante. Creare per questa barca,la più grossa costruita dal cantiere CNNT, una base che potesse essere facilmente personalizzata in due direzioni.interior plan
La prima è quella motorsailer. Con motorizzazione massima di 180 hp. il Nova 47 diventa un semidislocante veloce in grado di effettuare trasferimenti rapidi tra la Croazia e la costa Romagnola. A 12 nodi di crociera la traversata verso la Croazia si fa in 6 ore con un consumo approssimato di 200 litri ed è più facile trovare una finestra di bel tempo anche a fine estate quando la meteo si guasta e in un qualche modo bisogna rientrare oppure in primavera quando anche un week end lungo diventa appetibile per la crociera al sole dopo un inverno nebbioso.

nova 47 motorsailer

Invece con un motore più piccolo,100 litri in meno nel serbatoio, un siluro in piombo da 400 kg e portando il pescaggio a 2,80 m la carena può portare 120 mq di vela che rispetto al peso veramente leggero ne fanno una barca invelata e veloce. Le linee di carena sono quelle di una barca semi dislocante, ma con un certo equilibrio tra poppa e prua e il centro di carena non troppo arretrato.

Grazie a queste caratteristiche di equilibrio la barca  può portare il genova senza affondare la prua, andare all’orza caparbiamente e fermarsi come fanno molte barche con la prua troppo fine e la poppa larga in condizioni di vento forte in prua. Questo per chi conosce l’Adriatico e le sue feroci burrasche estive è un bonus da non sottovalutare quando si va in crociera in un mare piccolo, pieno di traffico, scogli e secche dove l’opzione di mettersi in poppa con un fiocchetto e aspettare che passi, spesso non è praticabile.

Se queste dimensioni sono giuste per voi guardate anche il Mauri 48′

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NOVA 40.0

NOVA 40.0 cruiser racer

Nova 40.0 sailplan

La barca è innovativa, il mix di tradizione e novità è riuscito.Gli elementi tradizionali  si riflettono nella costruzione robusta mentre è nuova la dimensione sportiva.
Prima di tutto presento i protagonisti di questa storia.
Il cantiere Novelli ha una solida tradizione nella nautica locale.
Da venti anni almeno produce imbarcazioni a vela in vetroresina.
La struttura della azienda è famigliare il papà ed i due figli sono i principali elementi della direzione.
Una direzione molto attenta che sta in cantiere 10 ore al giorno e va in ufficio quando le maestranze hanno staccato.
Gli acquisti, la gestione dei costi, il reperimento della manodopera è fatto su base locale.
La clientela del Nova 40.0 cruiser racer non è sofisticata, ma è sportiva.
Spinti dai valori tradizionali di amore per il mare diversi clienti partecipano a regate locali e i Nova da sempre hanno ben figurato in triangoli bastoni e anche nelle “lunghe” ell’Adriatico.
Nel campo di regata ci sono concorrenti agguerriti, Grand Soleil, Xyachts ecc. Aziende che hanno rinnovato i modelli con un certo dinamismo. Il Nova ha un eccellente rapporto qualità prezzo tuttavia i modelli incominciavano a sembrare vecchi.
A partire di un rinnovamento del “look”aziendale con la costruzione del nuovo stabilimento si mette mano alla gamma.
Vengo incaricato di proporre un nuovo 40 piedi, il Nova 40.0 cruiser racer modello centrale della gamma, allora prendo in esame il modo come vengono “messe su” le barche in cantiere, i materiali e parlo con alcuni “perspective client”. Molti elementi sono bloccati per questi motivi:Non si può fare una barca con un look del tutto moderno per la mancanza di una livrea aggressiva, per la presenza di soli oblò apribili nella tuga ,per la falchetta forata in alluminio e non si può fare una barca notevolmente più leggera perche il cantiere costruisce con vetroresina e compensato marino in modo già ottimale fermo restando il compattamento manuale del laminato.

Decido quindi di operare sulla stabilità come chiave delle prestazioni e del rinnovato look. La grande larghezza e la nuova pinna in acciaio con il siluro in fondo, consentono un piano velico importante messo in rilievo dalle due ruote e dal pozzetto aperto.

Nova 40.0 cruiser racer  è innovativa,il mix di tradizione e novità sembra riuscito.
A questo punto c’è la prova del fuoco, dopo la messa a punto del prototipo non semplicissima per le forme dello scafo molto tirate, i clienti incominciano a vedere la barca. Rassicurati dagli elementi tradizionali che si riflettono nella costruzione robusta eppure a contatto con una nuova dimensione sportiva passano dalla diffidenza alla ammirazione.

Alcuni sono convinti, molti colpiti. Il grande pozzetto e il piano velico importante fanno della barca un racer con cui fare le regate con equipaggio intero di 6_8 persone nella mezza stagione senza stare scomodi in crociera con la famiglia. E’ Il mito di sempre che si rinnova: il cruiser racer degli anni ’80 come lo Swan 42’, ma ad un prezzo e con una “allure”  più famigliari.  Nova 40.0 cruiser racer è  UN CIGNO ROMAGNOLO.

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“Nine Meters Sailboat Cutter Named “Querida”

 

La small cutter sailboat name querida è un piccolo cabinato a vela.

Cosa rende un piccolo cabinato a vela  capace di affrontare il mare aperto?

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Catboat “Solo Randa”equilibrio a vela

 
Il catboat “Solo Randa” ci porta ad indagare sulla nascita  e la diffusione di questa tipologia .

Catboat, la storia. Attorno al 1840, sulle coste degli Stati Uniti orientali  l’aumento  della popolazione rese economicamente redditizia la piccola pesca, quella cioè che porta il pescato al mercato in giornata. La parte più  più settentrionale di questo territorio è morfologicamente dotata di grandi golfi ed acque parzialmente protette, queste caratteristiche peculiari e l’abilità di costruttori   generarono  un nuovo tipo di imbarcazione. In ben tre  aree diverse nacque una imbarcazione lunga tra diciotto  e ventisette piedi   (da sei a otto metri circa ) larga quasi la metà della lunghezza , notevolmente stellata, cioè con il fondo a v e dotata di deriva mobile. L’armo è peculiare:  caratterizzato dal albero a prora e senza fiocco. La “catboat” o il catboat, cat. Il cat era ed è facilmente manovrato da un uomo solo , metterlo alla vela é  una operazione molto rapida, la barca rimane manovriera e sicura in tutte le andature, nelle barche da pesca  lo spazio al interno della falca del pozzetto era quasi completamente pontato.   Il successo  fu immenso, dalla pesca  il catboat  passa allo  sport.  Furono centinaia le barche del armate a  cat  costruite a cavallo  del 900 negli Stati Uniti ed in Europa soprattutto in Inghilterra che spopolarono in ogni tipo di regata. In Germania  nel  1936 si tennero le olimpiadi nella vela  la classe olimpica “ojolle” era una cat boat. Non parliamo poi del Finn, modello conosciuto da tutti i velisti anch’esso catboat. In Italia  Carlo Sciarrelli, un maestro tra gli yacht designer italiani, si cimentava  nel 1975 col  catboat “Chirone” largamente ispirato al modello americano.

Catboat, prestazioni.
Proprio come succede in aeronautica, dove la configurazione ad ala singola surclassa il biplano, l’armo  a catboat con una sola vela stringe il vento meglio che lo sloop e il cutter.  Con un timone  ben  dimensionato  la barca rimane  governabile anche nelle andature larghe.

Catboat, la praticità

Con una  superficie velica  moderata  il catboat è un ottimo armo per un uomo solo e la barca armata a cat è molto manovriera. L’albero così avanti bilancia  le persone e il carico in pozzetto. Molte barche da pesca erano armate a sloop d’estate con una vela di prua armata sul bompresso e a cat d’autunno e in primavera quando le giornate sono più ventose.

Catboat, il successo.

Il catboat,  usato anche a  Martha’s Vineyard e a Cape Cod, dove mare e vento non mancano si rivelò una buona barca per navigazione costiera: semplice,  marina, boliniera e veloce.

Catboat, regate, scommesse e sacchi di sabbia.
Nell area di New York d’estate   i cat boat erano usati soprattutto per diporto e per regate. Le scommesse erano il vero fulcro di queste regate e i dollari passavano di mano molto rapidamente. Così, sotto la spinta della competizione senza regole precise  il cat diventa sempre più inquartato e potente di scafo mentre l’attrezzatura velica diviene enorme: alberi, boma e picchi diventano sempre più lunghi.  Queste barche larghissime e piatte, dotate di timoni enormi e  molto invelate sono velocissime con poco vento e mare piatto.

Le barche da regata hanno il pozzetto completamente aperto per consentire al numeroso equipaggio di manovrare e soprattutto di fare peso sopravvento. Una delle manovre rimaste famose era lo spostamento sopravvento di pesanti sacchi di sabbia durante la bolina che venivano poi buttati a mare nel lato di lasco. Queste barche poco adatte al mare aperto  divennero di grande moda e lo stile “racer” fu adottato da barche da regata, da passeggio e anche da lavoro.

Catboat , il declino

I risultati negativi  di questa trasformazione accanitamente sportiva fu la perdita di parecchi uomini degli equipaggi  e barche per ribaltamento, scuffia, e ingavonamento.   Da questi incidenti nacque la fama del catboat come imbarcazione non sicura il che ne decretò il declino. Per aumentare la superficie velica i catboat non erano più solo randa, ma portavano un fiocco sul tradizionale bompresso  di tavola piegato al massimo verso il basso per ottenere uno strallo teso.

Il catboat fu successivamente esportato nelle flottiglie da pesca dell’area di S.Francisco, ma le condizioni di mare e vento di quel area non si adattavano bene  al catboat che si era trasformato  da barca  manovriera a barca “quadrata” potentissima, ma molto difficile da governare. Fu presto scartato per modelli più marini.

Modelli meno estremi sono arrivati fino a noi. Numerosi cat sono ancora presenti nella sua zona d’origine (USA NE)e sono prodotti tuttora in vetroresina. Esistono una associazione di catboat negli USA e  una  a Venezia. Sono barche che generano entusiasmo…

Ovviamente tra i miei file ho un catboat interessante da sviluppare,  meno ottocentesco ma sempre di grande effetto : il catboat “Solo randa”.

catboat 7,7 m

interni cat di 7,7 m

SHOONER AND CATBOAT